Il 14 e il 15 settembre è stato un momento tanto atteso aspettando l’annunciato  Merge di Ethereum. È stato uno degli eventi più rilevanti degli ultimi tempi nel mondo Blockchain. Ethereum è passato ufficialmente dall’essere una Blockchain proof-of-work all’essere una Blockchain basata su proof-of-stake. La nuova blockchain si basa sull’interesse comune che la transazione sia corretta. Chi possiede molti Ethereum, insomma, validerà le transizioni perché sarà interessato al fatto che la moneta e il suo sistema siano affidabili e controllati. In cambio della validazione la blockchain fornirà una ricompensa in Ethereum. La sostituzione del consenso proof-of-work, con il proof-of-stake avrà come effetto immediato la riduzione del consumo energetico della rete del 99,95%. La modifica del meccanismo di consenso porterà infatti Ethereum a non avere più bisogno di potenti computer che risolvono enigmi matematici per gestire la rete e validarne le transazioni. Si passerà infatti a un sistema in cui i proprietari della criptovaluta dell’ecosistema di Ethereum, l’ether (ETH), potranno garantire la corretta esecuzione delle transazioni mettendo “at stake”, ovvero in palio, una quota dei loro ETH. Charles Edwards, fondatore di Capriole Fund, ha affermato che il Merge di Ethereum rappresentava una grande speranza per l’intero mercato: ma ora che l’evento è avvenuto, l’hype si è sgonfiato e la gente ha iniziato a vendere. È questo probabilmente il motivo per cui il prezzo di Bitcoin (BTC) è sceso sotto i 20.000$ e quello di Ether (ETH) sotto i 1.500$.

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