La proposta di legge sancisce il “diritto al mining di asset digitali” e proibisce l’applicazione di tariffe elettriche “discriminatorie” ai miner, protegge il mining che avviene “in casa” e toglie ai governi locali il potere di usare le leggi sulla suddivisione in zone per impedire le operazioni di mining. Inoltre, proibisce ulteriori tasse sull’uso delle criptovalute come metodo di pagamento e considera gli “asset digitali”, comprese le criptovalute e gli NFT come “proprietà personale” insieme ad altri prodotti finanziari come per esempio azioni e obbligazioni. La proposta di legge è passata con 37 voti favorevoli al Senato e poi passerà alla Camera dello Stato per la sua approvazione ufficiale. Il disegno di legge sottolinea come il Montana voglia “proteggere il diritto di minare” le criptovalute e “creare certezza giuridica” per i miner, in quanto l’attività di mining “fornisce un valore economico positivo” e potrebbe potenzialmente “stabilizzare la rete e fornire entrate per l’aggiornamento delle infrastrutture”.
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