Il Ministero delle Finanze dell’India ha emesso una notifica il 7 marzo, che indica che una serie di transazioni in criptovaluta, tra cui lo scambio, il trasferimento, la custodia e l’amministrazione di asset virtuali, sono soggette alla legge sulla prevenzione del riciclaggio di denaro (PLMA) del 2002. Inoltre, i servizi finanziari offerti per l’acquisto e la vendita di asset virtuali da parte degli emittenti rientrano nella medesima legge. La notifica non offre molte informazioni, tuttavia il PMLA richiede alle istituzioni finanziarie di conservare un registro di tutte le transazioni degli ultimi dieci anni, di fornire questi dati ai funzionari se richiesto e di verificare l’identità di tutti i clienti. Mentre in tutto il mondo si stanno rafforzando gli standard antiriciclaggio, la notifica ha posto ulteriori restrizioni sulle attività delle società di criptovalute in India. Nonostante gli sforzi compiuti per superare le difficoltà degli ultimi anni, il settore ha ancora molta strada da fare. La notifica imporrà l’imposizione di una tassa del 30% sulle partecipazioni e i trasferimenti di asset digitali a partire da marzo 2022, che renderà ancora più difficile il lavoro delle società di criptovalute nel Paese.
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