In una decisione che potrebbe avere un impatto sul futuro della regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti, il giudice federale Analisa Torres ha emesso un giudizio misto nel caso tra la Securities and Exchange Commission (SEC) e Ripple Labs, una società blockchain con sede a San Francisco. Questa causa, seguita attentamente dall’industria delle criptovalute, riguardava la questione se il token XRP di Ripple fosse considerato una vendita di titoli non registrati. Il tribunale ha stabilito che, sebbene le vendite istituzionali di XRP da parte di Ripple costituissero effettivamente una vendita di titoli non registrati, le vendite del token sulle piattaforme di scambio non lo erano. Questa decisione, che arriva dopo tre anni di battaglia legale, potrebbe creare un precedente per i futuri casi di classificazione dei token e attualmente il mercato delle criptovalute sta reagendo a questa sentenza. Secondo Jason Gottlieb, socio dello studio legale Morrison Cohen, la decisione di giovedì rappresenta una svolta rispetto alle precedenti sentenze della SEC contro Telegram e Kik, in cui tutte le offerte iniziali di monete venivano considerate parte di uno schema di investimento. Ora, è possibile che le criptovalute possano essere scambiate come “titoli illimitati” in situazioni in cui sono sufficientemente decentralizzate o non vendute direttamente al dettaglio. Gottlieb sostiene inoltre che, alla luce della sentenza Ripple, sarebbe difficile considerare i premi per lo staking come titoli.

Leggi l’articolo completo qui.