Il voto della Commissione Economica Europea ha bocciato l’emendamento presentato da Sven Giegold che avrebbe messo a rischio l’attività del mining di Bitcoin nell’Unione Europea. Il percorso della legge ora prosegue nel Parlamento Europeo. Che la questione del ban alla Proof of Work sia solo rimandata lo lascia intendere proprio l’esito del voto. Per affrontare la sfida ambientale, i parlamentari europei hanno ipotizzato una proposta di legge per includere le attività di mining di criptovalute nella tassonomia europea, a partire dal 1 gennaio 2025. La EU taxonomy è una classifica delle attività sostenibili su cui vale la pena investire. Va da sé che includere le attività di mining in questo elenco vorrebbe dire riconoscere che anche l’estrazione delle criptovalute può essere green, mentre al contrario escluderle esprimerebbe un duro colpo al settore. 

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