I legislatori del Paraguay hanno presentato una proposta di legge per vietare temporaneamente le attività di mining di criptovalute e le attività correlate nel paese sudamericano, sostenendo che i miner di criptovalute illegali stanno rubando energia e causando interruzioni nella fornitura di elettricità. La proposta di legge, depositata il 4 aprile, vieterebbe l’installazione di strutture per il mining di criptovalute, insieme alla creazione, conservazione, custodia e commercializzazione di criptovalute. Il suo ampio ambito sembra essere mirato a regolare anche il crypto staking, ovvero la creazione di nuovi asset di criptovalute, e i wallet, cioè le attività di conservazione e custodia di tali asset. Il divieto dovrebbe essere in vigore per 180 giorni, ovvero circa sei mesi, o fino a quando non sarà promulgata una legge definitiva e l’operatore del sistema elettrico nazionale, la National Electricity Administration (ANDE), non garantirà di poter fornire energia sufficiente ai miner di criptovalute “senza arrecare danno agli altri utenti del sistema elettrico del Paraguay“. La bozza menziona un “significativo boom” di miner di criptovalute che si sono stabiliti in Paraguay, attratti, secondo quanto riferito, dalla sua abbondante energia idroelettrica. Si indica che la regione dell’Alto Paraná, nel sud-est del Paese, al confine con il Brasile e l’Argentina, è una delle aree in cui i miner di criptovalute si sono concentrati. Quest’area è sede della diga idroelettrica di Itaipu, la terza più grande al mondo, che soddisfa completamente il fabbisogno energetico interno del Paraguay.

Leggi l’articolo completo qui.